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Le interviste ai protagonisti de «La Ciaspolada» n.47

La Ciaspolada in versione notturna su percorso cittadino? È piaciuta a tutti i protagonisti, anche se hanno evidenziato la difficoltà nell'affrontare un tracciato nervoso e muscolare. Ecco le impressioni dei primi tre classificati.

Alberto Vender (primo classificato): «Sono molto contento di aver vinto una competizione con una storia importante e prestigiosa alla mia prima partecipazione. Stavo bene e in questo periodo mi stavo allenando con un buon ritmo, ma quando si partecipa ad una gara come La Ciaspolada è sempre difficile fare pronostici. Vedere il mio nome nell’albo d’oro sotto quello di un campione come Cesare Maestri mi fa molto piacere, poi gareggiare con il pubblico che incita per tutto il tracciato è molto stimolante.
Per quanto riguarda la gara, nel primo giro siamo partiti forte e mi sono leggermente staccato rispetto ai battistrada. Subito ho pensato che sarebbe stata una sfida dura, poi però sono riuscito a trovare il ritmo e a tornare sui primi. Nelle salite guadagnavo sempre più vantaggio ed ho capito che era la mia giornata, così negli ultimi tre giri ho forzato più che potevo. Correre con le ciaspole? È una sensazione anomala, perché il modo di correre è identico, ma gli appoggi sono diversi».

Eduard Hernandez Teixdor (secondo classificato): «La Ciaspolada era uno dei miei obiettivi stagionali ed essere salito sul podio è una grande soddisfazione. Mi è piaciuta molto la formula cittadina, anche se correre sulla neve è molto difficile e stancante. Il tracciato di questa edizione non concedeva mai alcun momento per respirare, bisogna sempre tenere alto il ritmo. Ho affrontato tutta la gara assieme a Filippo, mentre il primo posto era inattaccabile. Non avevo le energie per raggiungere Alberto ed avevo paura di sprecarne troppe, rischiando di perdere il secondo posto».

Filippo Barizza (terzo classificato): «Sul podio per la seconda volta a La Ciaspolada, gara alla quale sono sempre presente dal 2004 assieme a mio padre: è una bella soddisfazione. Ho combattuto fino all’ultimo per la piazza d’onore, mentre Vender aveva una marcia in più. Devo dire che la versione in notturna è molto suggestiva, anche perché la gente può seguire l’andamento della gara. Un’esperienza sicuramente riuscita. Il percorso è impegnativo e costringe ad amministrare le energie fino alla fine per i continui cambi di ritmo. È molto muscolare».

Anna Laura Mugno (prima classificata): «Ogni gara qui a Fondo ha una storia a se, soprattutto questa edizione con una formula diversa e non mi sentivo la favorita, pur essendo in buone condizioni fisiche. Essermi riconfermata dopo il successo dello scorso anno per me è molto importante. Preferivo il percorso classico, ma anche la versione cittadina non mi è dispiaciuta. Meglio di così non poteva andare, anche se la gara è stata molto dura. Per fortuna il tifo del pubblico ci ha dato una marcia in più. È stata una sfida affrontata in apnea dall’inizio alla fine con l’obiettivo di arrivare al traguardo il più velocemente possibile, rimanendo sempre concentrati per le insidie rappresentate dal tracciato nervoso».

Simonetta Menestrina (seconda classificata): «Il secondo posto mi mancava, sono soddisfatta. Devo ammettere di essermi divertita tantissimo, anche se il percorso è risultato molto impegnativo. Il fatto di ripeterlo più volte permette di imparare ad affrontarlo. Fortunatamente sono sempre riuscita a tenere il mio ritmo e quando ho superato la catalana ho capito che il secondo posto era alla mia portata ed ho iniziato a spingere al massimo, ripagata da un grande e inaspettato risultato».

Mirella Bergamo (terza classificata): «Salire sul podio per la prima volta nella gara di casa è una gioia immensa, per di più se arriva a 50 anni. Credo di essere la prima atleta nonesa ad esserci riuscita, almeno nelle edizioni recenti. All’ultimo giro non ero consapevole di essere in zona medaglia, poi ho visto la catalana davanti a me e mi è scattato qualcosa dentro, ho deciso di sprintare, superandola ed agguantando il terzo posto. Un tracciato faticosissimo, soprattutto per una come me che non ama le salite, però ne è valsa la pena affrontarlo. Un plauso all’organizzazione».

Gianni Holzknecht (presidente Comitato Organizzatore): «La formula è stata azzeccata ed ha riscosso un grande successo. Per noi doppia soddisfazione anche per la vittoria di un trentino, un altro nome nuovo come quello del giovane Alberto Vender, mentre in campo femminile non poteva andare diversamente con la campionessa del mondo favorita. È stata un’edizione molto faticosa da organizzare, perché la neve era arrivata copiosa a novembre, poi pioggia, temperature alte e la notte della vigilia pure il vento, ma alla fine il risultato è stato quello che ci aspettavamo. Ho visto tanti concorrenti felici, soprattutto fra gli amatori. L’idea del nostro comitato era quella di far partire i bisonti prima degli agonisti per dare a tutti la possibilità di godersi la gara da spettatori, si trattadi una formula azzeccata. Intanto archiviamo l’edizione 2020, a tempo debito valuteremo se puntare ancora su questo format».

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